6 febbraio 2024: Safer Internet Day
In occasione del Safer Internet Day, giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea, abbiamo fatto una chiacchierata con la senatrice Elena Ferrara, promotrice della legge n° 71/17, per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo e preziosa collaboratrice di Contorno Viola odv sul progetto patente di smartphone.
Martedì 6 febbraio 2024 si celebra, in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo, il Safer Internet Day (SID), la giornata mondiale per la sicurezza in Rete. Obiettivo della giornata è far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro. “Together for a better internet” è lo slogan che accompagna questa iniziativa da qualche anno.
Con la senatrice Ferrara abbiamo analizzato qualche tema chiave e riportiamo le sue riflessioni perché siano spunto e consiglio per genitori, insegnanti e per tutti coloro che hanno un ruolo nella vita dei giovanissimi.
Sicurezza in rete: sul tema della protezione dei dati personali in rete, c’è ancora bisogno di sollecitare ragazzi e famiglie a una maggiore attenzione e consapevolezza. Da un punto di vista normativo la conversione in legge del cosiddetto DL Caivano si focalizza sul tema sicurezza dei minori in rete, prevedendo specifiche misure volte alla tutela dei minori rispetto a materiali “nocivi” e pornografici con una maggiore attenzione alla verifica della maggiore età.
Inoltre, in seguito anche all’entrata in vigore delle linee guida sui sistemi di protezione dei minori sul web individuate e approvate dall’AGCOM, viene incentivato l’uso del parental control su device e servizi digitali utilizzati da soggetti minorenni, imponendo quindi dei filtri verso siti che potrebbero fomentare comportamenti violenti e dannosi.
Tuttavia, se i sistemi di parental control offrono agli adulti un grande aiuto nell’impostare i limiti di accesso alle piattaforme e ai contenuti online come pornografia, odio, razzismo, scommesse online, non è sufficiente perseguire solo questa linea inibitoria, ma è necessario educare e rendere consapevoli i ragazzi dei propri comportamenti nel web e dei diritti e doveri che ogni cittadino digitale ha. Si pensi al fenomeno del sexting e alle conseguenze che può avere. Le immagini di nudo o sessualizzate non sono contenuti neutri: è importante parlare delle possibili conseguenze poiché la loro diffusione su web e social network è difficilmente gestibile. Inoltre la pratica del sexting è spesso correlata alla questione di genere, visto che la maggior parte delle vittime è donna.
Le scuole stanno lavorando sul tema dello sviluppo di responsabilità critica nell’uso del digitale; i risultati si vedranno nel tempo. Il progetto patente di smartphone è un percorso formativo che può adattarsi alle diverse realtà e ai diversi bisogni degli studenti e persino ai bisogni della comunità. Con il progetto patente di smartphone si mira a dare ai ragazzi gli strumenti utili per prendere posizione nella community, per contrastare e segnalare fenomeni di hate speech, per cogliere le opportunità che il digitale offre, rendendoli cittadini globali e promotori di un cambiamento, soprattutto oggigiorno, in un contesto storico e sociale caratterizzato da violenza e guerre, che impatta negativamente anche sulla rete e che cresce con l’aumentare delle tensioni internazionali, a partire dalle due guerre in corso.
I ragazzi sanno che in rete episodi di violenza e hate speech possono essere contrastati a partire da loro stessi, sono consapevoli che devono imparare ad autotutelarsi e a costruire un ambiente umano all’interno del digitale. Per fare questo hanno bisogno anche di conoscere gli strumenti normativi con cui potersi difendere, si pensi al diritto di cancellare un dato lesivo dal web, che non è ancora sufficientemente noto tra i ragazzi e le ragazze: già a 14 anni, infatti, possono autonomamente chiedere al titolare del trattamento la rimozione del contenuto offensivo e difendere i propri diritti rivolgendosi al Garante della privacy.
I genitori di oggi si trovano di fronte figli onlife, cioè costantemente connessi e si domandano cosa fare di fronte ad attività impattanti dei social. Come operatori dell’educazione invitiamo a non assumere atteggiamenti rinunciatari e a percepirsi con armi spuntate, ma ad accompagnare i figli ad avere senso critico radicato, a riflettere di fronte alla mole di informazioni che il web propone, cercando di fruirne in modo consapevole e costruttivo. A fine giornata chiediamo ai nostri figli non solo cosa hanno imparato a scuola, ma anche cosa hanno imparato dalla rete. È inoltre fondamentale la negoziazione educativa: lavorare in rete con le altre figure che intervengono nella vita di un ragazzo, la scuola, le amministrazioni, l’extrascuola, la polizia, senza sentirsi soli, ma instaurando un rapporto collaborativo e di fiducia per costruire una vera e propria comunità educante. È fondamentale crescere insieme ai nostri ragazzi, mantenendo autorevolezza e disponibilità all’ascolto, perché il tema digitale è grande e sempre in cambiamento.
Il focus principale dell’attuale edizione del Safer Internet Day è l’Intelligenza Artificiale, analizzata a partire dalle sue applicazioni e implicazioni, in termini di opportunità e rischi.
In questo caso l’invito è di contrastare quell’arrendevolezza che sembrava aleggiare nei mesi scorsi di fronte all’IA. Essa non sostituisce la persona; ha certamente appreso tante delle capacità umane, ma se è vero che può sostituire un buon testo, non è altrettanto vero che sia consapevole del significato del testo elaborato, tanto meno ne possa avere una visione etica o una lettura estetica.
Pensiamo all’emozione che viviamo quando ci esponiamo ai prodotti artistici e capiremo come sia e rimanga una peculiarità umana.
Di fronte all’IA il ruolo di docenti ed educatori non cambia, rimane e si deve rafforzare in qualità di
fonte di informazione autorevole, ma è necessario aiutare e accompagnare i ragazzi a utilizzare l’IA come fonte di conoscenza per sviluppare senso critico.
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